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al testo di Salvatore Solinas
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O versi miei, grigi lemuri nati nel buio grembo del cervello, non rimanete sempre ad ascoltare i verdi umori della bile, a contemplarvi l’ombelico. Uscite, andate per le strade dove pulsa il grande cuore del mondo. Tra movenze gentili delle giovani donne, nell’umile sguardo dei cagnetti al guinzaglio, nel doloroso silenzio dei diseredati troverete di che nutrirvi: la divina poesia, il latte, la dolce linfa della vita. Uscite dunque, la giornata è piovosa ma il sole non vi sia nemico. Seguite i passi degli ombrelli, salite sopra gli autobus. Sia pei borghi e sui viali il vostro vagabondare, ascoltate sui prati di periferia le nenie delle mamme chine sui passeggini, il bisbiglio degli innamorati. Ma ritornate a sera quando rischiose si fanno deserte e buie le strade, tornate in questa stanza a perorare le ragioni del cuore.
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